IT 008: L’importanza di adattarsi e attivarsi

Stefano Bassi, autore del Grande Bluff, ci spiega quanto sia importante adattarsi, attivarsi ed agire. Il rischio di stare fermi in questa crisi economica, che molto probabilmente finirà col travolgere l’Italia fino alla bancarotta, è l’estinzione che attende l’Italopiteco medio.

Puntata decisamente divertente e ironica, e senza offesa per nessuno. I rischi sono concreti e nel nostro piccolo noi blogger indipedenti in questi ultimi dieci anni ci abbiamo tutto sommato visto molto giusto. Quindi al solito, ignorare a vostro rischio e pericolo, o attivarsi e agire.

L’ospite della puntata

Stefano Bassi, Blogger e Giornalista Economico-Finanziario. Analista e Trader finanziario con 17 anni di esperienza. Laurea in Scienze della Comunicazione (indirizzo socio-economico).  Stefano è presente anche con articoli sui giornali, interviste in radio e tv, ma rifugge il più possibile dai mass media perché al 95% “si perde solo tempo”. La sua mission è: NON solo analisi virtuali ma approccio pragmatico con iniziative concrete di “gruppo” in giro per il mondo.

Link menzionati

Articolo “The End (ed i 4 livelli di dissociazione dalla realtà)” apparso su il Grande Bluff il 3 ottobre 2016

Articolo “Slaughterhouse, al Mattatoio“, apparso su Usemlab Economia e Mercati il 6 Marzo 2009

 

5 comments on “IT 008: L’importanza di adattarsi e attivarsi

  1. Alberto ha detto:

    Complimenti a Stefano Bassi che unisce alla consapevolezza una sana dose di pragmatismo!
    Se possibile gradirei però anche una puntata dove intervieni direttamente con i tuoi pareri/consigli per chi, pur consapevole del “truffone” non riesce ancora a lasciare l’Italia…
    Riuscire infatti a limitare i danni o sfruttare al meglio le possibilità d’investimento possono veramente fare la differenza in periodi così turbolenti.

    1. Francesco ha detto:

      Si una puntata con qualcuno che vive in Italia, consapevole di come sta messo il paese, e nonostante tutto sta riuscendo a cavarsela dentro e senza diversificare fuori, e ha capito come farlo pure in caso di default, sarebbe proprio necessaria. Ovviamente solo se appartentemente al settore privato non sussidiato. Tra le fila di parassiti di alto livello se ne trovano a volontà ma non vengono certo a parlarne qua con me.

    2. Stefano Bassi ha detto:

      grazie Alberto
      cose da fare per chi è costretto a rimanere in Italia ce ne sono
      non è la soluzione perfetta ma meglio di nulla
      Trovi già molto nel mio blog (in ordine sparso…)
      per esempio prima di tutto NON detenere tutti i risparmi sul sistema bancario italiano
      ma poi molto altro
      Magari una volta ne parleremo

  2. DOMENICO ha detto:

    PER FRANCESCO CARBONE.

    CARO FRANCESCO,
    ASCOLTANDO LE PRIME NOZIONI CHE HAI FORNITO SUL PODCAST RIGUARDO IL LIBERTARISMO, MI E’ SORTA ABBASTANZA SPONTANEAMENTE UNA DOMANDA.
    COME AGISCE IL LIBERTARISMO PER ALLEVIARE LA PIAGA DELLA POVERTA’ NEL BREVE TERMINE A LIVELLO NAZIONALE? SE NEL LUNGO PERIODO SAREBBE LA SOLUZIONE IDEALE, NEL BREVE PERIODO, QUANDO I MECCANISMI DEL LIBERTARISMO NON HANNO TEMPO DI IMPORSI, SAREBBE NECESSARIA QUALCHE FORMA DI ASSISTENZA. MA QUESTO SEMBRA COMUNQUE INOPPORTUNO NELLA VISIONE DEL LIBERTARISMO.
    MI SEMBRA UNA QUESTIONE SCOTTANTE PER L’ITALIA SIA ORA CHE, MOLTO DI PIU’, NEL PROSSIMO FUTUTRO.
    SE E’ GIUSTO DARE CONSIGLI E DESTARE LE COSCENZE DI COLORO CHE, AVENDO ANCORA ALCUNE RISORSE, POSSONO E DEVONO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE L’OPZIONE DI LASCIARE L’ITALIA, E’ ALTRETTANTO IMPORTANTE AIUTARE CON CONSIGLI COLORO CHE, IN PIENA COSCENZA DELLA SITUAZIONE ATTUALE, AL MOMENTO, NON HANNO RISORSE SUFFICIENTI PER LASCIARE L’ITALIA E DEVONO GIA’ ORA AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA SUSSISTENZA NEL BREVISSIMO PERIODO.
    GRAZIE PER I CONTENUTI CHE CI FORNISCI.
    DOMENICO

    1. Francesco ha detto:

      Lascerei una risposta estesa a Leonardo Facco. Per quel che mi riguarda penso che per dare sostegno alle persone che hanno più necessità basterebbe nel frattempo (fino a che forme alternative di assistenza privata emergessero spontaneamente come sono sempre esistite prima che la progressiva confisca di reddito togliesse ogni stimolo e incentivo in tale direzione) solo una frazione di ciò che lo Stato spreca e sperpera.

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