IT 034: Oltre 11 trilioni di $ creati in 8 anni: beneficiari, effetti e possibili conseguenze del QE

Pochi hanno davvero capito le politiche monetarie implementate dalle banche centrali negli ultimi 8 anni, meglio note come alleggerimento quantitativo, in inglese QE (quantitative easing) e quale impatto esse abbiano avuto nella distribuzione di reddito e ricchezza, oltre che in termini di variazioni dei prezzi degli asset finanziari e in genere dei prezzi relativi (quelli che più contano). Con Paolo Rebuffo di Rischio Calcolato proviamo a riepilogare questo grandioso esperimento monetario, fornendo e contestualizzando cifre difficilmente comprese dal pubblico nella loro dimensione assoluta. Ancora troppi economisti, troppi giornalisti economici, anche troppi libberisti (quelli con 2 b) continuano a genuflettersi acriticamente di fronte all’operato sempre più imponente del pianificatore centrale chiamato banca centrale, tralasciando questioni della massima importanza che tuttalpiù vengono relegate come marginali. In questo episodio cerchiamo quindi di coprire questo tremendo gap informativo, funzionale a dirottare il malcontento del pubblico, colpito direttamente da queste politiche monetarie, verso altre cause o fattori.

L’ospite della Puntata

Paolo Rebuffo (in rete conosciuto come FunnyKing) è laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Genova, ha lavorato come promotore finanziario presso l’agente di cambio Del Carratore-Gambarotta , Gestnord Intermediazione Sim e Bregliano Sim poi come responsabile dell’area trading mobiliare del gruppo Istituto Ligure Mobiliare una merchant bank genovese.  Ha svolto l’incarico di Investor Relator di Le Buone Società Spa (oggi LVenture Group.), azienda quotata in borsa.

Attualmente vive e risiede in Svizzera dove lavora come advisor per la società di gestione CamponovoAM.

Libri utili per comprendere la questione monetaria

Francesco Carbone, Prevedibile e Inevitabile, USEMLAB

Gary North, Cosa è il Denaro, USEMLAB

Link utili per approfondire l’argomento

Comparative Study of Central Bank Quantitative Easing Programs (pdf), studio pubblicato dalla School of International and Public Affairs (SIPA) e la Columbia University in the City of New York.

Global Economic Briefing: Central Bank Balance Sheets (pdf), Yardeni Research, 24 febbraio 2017. Tutti i grafici aggiornati. Totale aggregato banche centrali quasi a 18 trilioni dai 6 del 2008.

SNB Balance Sheet Now Over 100% GDP, Central Banks Economic Blog.

GRAPHIC-Global QE now a record $180 bln a month thanks to ECB, BOJ, Reuters, qua il chart dei bilanci di FEd, BCE, Boe, BOJ su PIL 

The Swiss National Bank Is Acting Like A Hedge Fund, ZeroHedge

Shiller Warns: Stocks Are Partying Like Its 1929!, ZeroHedge, 8 dicembre 2016

How to waste £375 billion? (The Failure of Quantitative Easing), youtube video. Attenzione, nel video si critica il QE, ma la soluzione alternativa di dare direttamente i soldi alla gente non sarebbe stata così benigna come fatto intendere (ne accenniamo nella puntata e ho intezione di riprendere l’argomento). Molti video di questo canale PositiveMoney (attenzione all’aggettivo utilizzato accanto a un sostantivo importante) forniscono informazioni e conoscenza utile e interessante, ma poi sulle soluzioni (guarda caso sempre quelle di creare soldi dal nulla pur procedendo a una distribuzione differente) cascano in errori fondamentali.

 

13 comments on “IT 034: Oltre 11 trilioni di $ creati in 8 anni: beneficiari, effetti e possibili conseguenze del QE

  1. alberto balatti ha detto:

    Qui trovate una ricerca empirica quantitativa appena pubblicata basata su un modello econometrico bayesiano che mostra dove i flussi finanziari sono finiti, e dove no … https://papers.ssrn.com/sol3/papers2.cfm?abstract_id=2838128
    Did Quantitative Easing Only Inflate Stock Prices? Macroeconomic Evidence from the US and UK
    Abstract
    This paper considers the impact of US and UK Quantitative Easing (QE) on their respective
    economies with a particular focus on the stock market, production and price levels. We conduct an
    empirical quantitative exercise based on a novel six-variable VAR model, which combines macroeconomic and forward-looking financial variables and uses a ‘pure’ measure of QE. The results suggest a positive response of equity prices, and a ‘V’ shaped reaction of volatility and the bid-ask spread to the monetary stimulus. Output and inflation, in contrast with some previous studies, show an insignificant impact providing evidence of the limitations of the central bank’s programmes. We attribute the variation to this difference in our modelling approach, which includes stock market variables, and we conclude that its presence is of critical importance in the assessment of unconventional monetary policy. Economically, we argue that the reason for the negligible economic stimulus of QE is that the money injected funded financial asset price growth more than real projects.

  2. Marco ha detto:

    Grandissimo Francesco, Grandissima puntata,
    dopo quella dell’Euro e quella della Francia
    Ancora complimenti per il tuo lavoro

  3. Domenico ha detto:

    Sicuramente ottimo episodio, come sempre. Tuttavia su Rebuffo ammetto di non essere un grande stimatore.
    Sia chiaro le sue idee le trovo spesso interessanti ed offrono alle volte buoni punti di vista. Tuttavia il suo blog Rischio Calcolato e i suoi articoli li trovo spesso più rivolti alla provocazione che all’analisi. Insomma gli piace trollare per far fare click al suo blog, e alle volte tende a cambiare opinione più per provocare che per altro.
    Basti vedere come sui bitcoin invece di essere un passivo analizzatore del fenomeno sia passato da considerarli schema ponzi destinato al 100% al fallimento al vederli come investimento del futuro che spazzerà via ogni valuta.
    Insomma anche me interessa il fenomeno bitcoin e spero abbia successo, ma perché trasformare il tutto in tifo da stadio caro Rebuffo?

    E per finire come ciliegina sulla torta sul suo blog tra diversi articoli interessanti si trova poi lui: Maurizio Blondet. Che uomo infimo e patetico, un catto-statalista come difficilmente se ne trovano in giro, manco in convento. Il suo ultimo recente articolo sul caso di eutanasia di dj Fabo mi ha fatto vomitare. Davvero il pensiero quest’uomo che si arreca in diritto di decidere anche sulla vita degli altri, oltre che parlare male di mercato e libertà in generale, può stare su in blog liberale?

    1. Francesco ha detto:

      non voglio alimentare attriti, per cui mi limito a esprimere qualche mia considerazione in risposta a questo commento, anzi quando Paolo ripasserà per un altro episodio girero’ a lui direttamente questa critica ben posta e sentiremo cosa ha da dirci. Per come la vedo io RC è un contenitore sotto la direzione e la forte presenza di Paolo, la varietà di autori e punti di vista senza dubbio ha contribuito a renderlo un blog di successo, tanto di cappello a Paolo per questo come ho avuto modo di dirgli nella puntata n.7. Le sue posizioni sostenute con fervore seguite da drastici cambiamenti di parere e posizione le ho notate anche io con riguardo al bitcoin e il mondo cripto ma credo siano state dovute a un onesto mettersi in discussione di continuo. L’euforia o il tifo, voluto o meno, può essere parte del suo carattere o più probabilmente funzionale al pubblico (che lo vuole!! l’italiano è tifoso!). Al di là di tutto questo, ognuno ha le proprie idee, persegue i propri fini e i propri obiettivi. Alcune idee e acuni obiettivi tra noi sono ben sono allineati, altri no, è normalissimo. L’importante è che ci sia una linea di fondo comune, specie sulle questioni rilevanti, altrimenti non ci sarebbe punto di contatto. A tal proposito e per riprendere quanto esposto sopra, io non ospiterei mai un Blondet su un mio sito, né lo inviterei mai al podcast, neanche per parlare di quell’una cosa che azzeccasse su 100 che ne dice. Paolo forse ha qualcosa in comune con lui che io non ho, non lo so, e non mi interessa indagare più di tanto. A me fa piacere parlare con Paolo di quelle cose che condividiamo, sa sicuramente cose che io non so e in questo può insegnare a me come a chiunque altro. Ho detto anche troppo. Aggiungo solo che i liberali in Italia sono molto confusi (puntata 27 con Mauro Gargaglione). E tutto torna. 🙂

      1. Domenico ha detto:

        Ti ringrazio Francesco per aver preso in modo così costruttivo la mia critica a Rebuffo. E’ proprio quello che bisognerebbe fare, ascoltare le critiche se sono ben poste e cercare di rispondere dove possibile.
        A te Francesco vorrei dare un suggerimento per il podcast. Sicuramente i temi economici relativi alla situazione dei conti dello Stato, dell’euro e degli USA sono sicuramente gli argomenti più importanti, perché costituiscono il vero truffone del titolo.
        Tuttavia sarebbe interessante se ogni tanto affrontassi qualche tema diciamo più “sociale”, non inteso come socialista ma nel senso di non legato propriamente alla finanza ma a elementi di libertà umane come il caso dell’eutanasia o altro.
        Sia perché diciamolo portano ascolti, e lo si vede anche dal blog di Rebuffo che sono gli argomenti più commentati.
        E sia perché in italia i liberali sono proprio arretrati su questo punto, che non è per niente un qualcosa di secondario.

        Tu stesso hai ricordato che l’economia non è qualcosa che ha a che fare con i soldi ma più in generale con l’intera azione umana. Ignorare la libertà delle persone di decidere come morire, senza mettere di mezzo lo Stato per forza, anche decidere se pagare qualcuno per terminare in modo dolce la propria vita senza che per questa persona vi siano delle conseguenze non è per niente un qualcosa da poco.
        Dico questo anche perché la frase di Fabiano Antoniani (dj Fabo) “siamo schiavi di uno Stato, viviamo schiavi di uno Stato, lavoriamo schiavi di uno Stato e quando vogliamo morire siamo anche schiavi di uno Stato” per come la vedo io avrebbe dovuto risvegliare l’indignazione di tanti liberali in questo paese, invece le campane che si sentono sono solo quelle dei soliti progressisti-collettivisti.
        Purtroppo in Italia molte persone liberali che vedi nei blog e in tv sono liberali solo quando si parla delle loro tasche.

        1. Francesco ha detto:

          se conosci qualcuno o hai qualcuno da suggerire per parlare di certi argomenti ben venga.

          1. Domenico ha detto:

            Su questi argomenti ti consiglio di affrontarli magari invitando persone che fanno di queste battaglie, esempio l’associazione Luca Coscioni.
            Capisco che si tratta per la maggior parte di persone non libertarie tuttavia sarebbe interessante animare un dibattito, magari invitando più ospiti con punti di vista differenti. Un po’ come fa Tom Woods che invita anche persone non libertarie ma che magari hanno qualcosa da dire che può portare a spunti interessanti.
            Se invece cerchi un libertario per parlarne c’è Marco Tizzi che ogni tanto scrive anche su RC, forse tu già lo conosci. Da ciò che dice spesso mi è sembrato un libertario molto progressista.
            Come testo su cui discutere, e credo anche su questo che non ti sto dicendo nulla di nuovo, c’è il saggio di Hayek “Why i am not a conservative”.

            Per le altre tematiche principali del tuo podcast ti consiglio invece Lorenzo Marchetti, ingegnere espatriato in Olanda. Anche lui ha avuto una storia di delusioni dall’Italia come scrive sul suo blog: http://exiteconomics.blogspot.it/

            E’ uno studioso amatoriale di economia e ogni tanto si dedica ad analisi economiche, con successo o meno non ho la capacità di giudicarlo, tuttavia cerca di metterci raziocinio in quello che fa.
            Sarebbe da invitare anche per capire come è la situazione dal suo punto di vista in benelux, e come sia stato emigrare e le ragioni che lo hanno portato a farlo.

            I libertari, specie quelli che parlano italiano, tu li conoscerai già tutti. E’ importante dare voce anche a persone che magari non hanno un ideologia politico-economica ben definita ma che comunque hanno capito che l’Italia ha forti problemi socio-culturali, politici ed economici che loro hanno cercato di risolvere, seppure magari a livello personale, e possono essere utili a stimolare dibattiti costruttivi e non fini a se stessi.
            Per farti un esempio tra i mille possibili Aldo Mercaraglia di italiansinfuga.com

          2. Francesco ha detto:

            grazie mille, post che terrò ben presente per trovare nuovi ospiti. sono già passati tanti che non si possono definire libertari quindi ci mancherebbe, l’importante è che abbiano cose interessanti da dire, coerentemente a certi principi fondamentali.

        2. Marco Marinozzi ha detto:

          Mi scusi Domenico, lei critica Blondet (critiche che spesso condivido) per le posizioni catto-stataliste e poi propone di invitare l’associazione Luca Coscioni che è ateo-statalista? Poi dal mio punto di vista libertario, perdonami ma vedo una contraddizione grande come una casa. Come può un libertario sostenere l’eutanasia di stato (sovvenzionata e/o eventualmente regolamentata dallo stato)? Ricordiamoci che il partito Radicale Italiano è secondo a statalismo solo al vecchio PCI.

  4. Marco Bianchi ha detto:

    Ciao,
    l’ipotesi di Rebuffo di “non restituzione” del debito pubblico mi sembra saggia, speriamo che venga attuata in qualche modo.
    Complimenti comunque per la puntata, molto interessante, ti seguo con interesse.

  5. Picetti Marco ha detto:

    Mi accodo ai complimenti per la puntata, invitandoti a fare un podcast sulla questione posta da FK sull’estinzione forzata del debito pubblico acquistato dalle Banche Centrali. L’unica conseguenza, che mi sento di ipotizzare, è quella legata ad un immediato rialzo dei tassi di interesse. I detentori del debito pubblico al di fuori delle banche centrali potrebbero alzare la posta per non incorrere in un rimborso forzato dei propri investimenti?

  6. Emilio ha detto:

    Intorno al minuto 24 viene detto che
    “quasi settecento (700) miliardi di dollari”
    sono
    “poco piu’ di un terzo” di
    “uno punto sette (1.7) miliardi di dollari”

    Ora che 1.7 diviso 3 faccia piu’ di 700…mah, non e’ la matematica insegnata nella tanto disprezzata Italia.

    Ma l’ho notato solo io? Ho capito qualcosa di sbagliato? Spero tanto in una correzione…

    1. Francesco ha detto:

      ovviamente è poco più di un terzo di 1.7 Trilioni, non miliardi, ovvero di 1700 miliardi. l’abbiamo detto che in mezzo a trilioni, miliardi e quadriliardi ci si perde. e anche usare la calcolatrice serve a poco, troppi zeri, neanche ci stanno dentro ! 🙂

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