Puntata dedicata al bitcoin, la crittovaluta digitale più diffusa al mondo che grazie alla tecnologia ha trovato il modo di restituire alla gente la proprietà sul denaro. Franco Cimatti ci spiega aspetti tecnici ed economici del bitcoin, perché è importante cominciare ad avvicinarsi a questa tecnologia e come farlo nella pratica. Vedremo anche quali sono i rischi legati al bitcoin e come evitarne alcuni.
L’ospite della puntata
Franco Cimatti, presidente della Bitcoin Foundation Italia e moderatore della comunità italiana su bitcointalk.org.
Link utili
Articolo: Why you can’t understand bitcoin
Ted Talk: The Future of Money, di Neha Narula, in inglese
Pagina ufficiale in italiano del bitcoin: bitcoin.org
Pagina Facebook Bitcoin Foundation Italia
Cosa è il Denaro: edizioni USEMLAB, per capire il valore soggettivo e il denaro come prodotto del libero mercato
Comprare e vendere bitcoin
Localbitcoin: Per comprare e vendere bitcoin di persona a livello locale
TheRockTrading: Exchange italiano di bitcoin e altre criptocurrencies
Kraken: Exchange europeo di bitcoin e altre criptocurrencies
Wallet per bitcoin
23 comments on “IT009: Come cominciare a capire ed usare Bitcoin”
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Quanti di voi hanno messo le mani in pasta con il bitcoin o altre cryptocurrencies? O se non l’avete ancora fatto, spiegate il perché! Lasciate qualche feedback che capisco in che direzione continuare a investigare sull’argomento che ha risvolti senza dubbio interessantissimi.
Io le mani in pasta le ho messe con bitcoin ed ethereum. Ho acquistato anche litecoin, ma essendo quasi un clone dei bitcoin ho capito che non avrebbero mai potuto sostituirli non innovando quasi in nulla.
Io mi sono avvicinato perché incuriosito di mio ma mi rendo conto di come le motivazioni che possono portare ad un avvicinamento di massa debbono essere ben altre.
Per ora l’unico reale interesse può solo essere i trasferimenti monetari, non solo per spostare capitali ma anche per piccole somme. Ad esempio debbo fare un viaggio in un paese fuori dall’area euro, invece di pagare commissioni ecc. per comprare valuta estera agli exchange coi bitcoin si potrebbe risparmiare, e di molto. Sarebbe però necessario un exchange più rapido e che mi permettesse un passaggio quasi immediato alla valuta estera, fino ad ora solo gli ATM bitcoin permettono questo, ma sono pochissimi.
Per il resto come dici tu francesco solo una perdita di fiducia nelle valute tradizionali potrebbe portare interesse per le crypto. Chissà magari c’è veramente da sperare nel ritorno alla liretta inflazionata che gli Italiani potrebbero svegliarsi.
Gerardo Coco , ottimo divulgatore economico e , immagino, anche libertario, non ha stima del Bcoin.
Ho avuto modi di chiederglielo l’anno scorso durante un incontro per la presentazione di un libro di cui scrisse la prefazione.
Mi è parso categorico.
In merito al commento di Albert suggerisco a Francesco di non fare solo puntate di interviste ma magari anche confronti invitando più ospiti di opinione diversa, non solo sul bitcoin. Un po’ come fa Tom Woods 😀
Il dibattito lo trovo uno strumento migliore per esternare a pieno un argomento. Dibattito serio fatto con persone capaci, senza stupidate come conteggio dei secondi diritto di replica e altre cose televisive. L’importante è capire e non stabilire un vincitore.
Con un po’ di scetticismo dato dalla aleatorietà del mezzo (no energy, no party…) ho cmq deciso di non escludere nessuno strumento per sopravvivere a un eventuale shock del sistema Fiat money.
Sono solo alle prime armi e vorrei impratichirmi con i movimenti tra wallets cold e hot, cosi’ da essere pronto all’azione.
no energy?
Credo che per minare bitcoin oggi, ci vuole un grosso investimento, e bisogna usare molta energia.
Ciao Francesco,
Grande podcast il truffone, e interviste T O P. bravissimo. Io detengo da più di un anno 7 Bitcoins, averlo conosciuto prima! Io ho un grafico in mio possesso dove si vede la differenza in termini di Bilioni di $$ di tutti gli stock market oro,argento bitcoin denaro contante ecc. Ora ha un mercato risibile ma molto cresciuto.Tutti dicono male del BTC ,articoli dei Republicones ed altri illuminati. ed infatti….la UE ha dato mandato di stoppare il BTC,sta minando la loro potenza di fuoco in chiave futura perchè non controllabile.non possono fare più i Truffoni fra qualche anno…Francesco se vuoi ti posso inviare quella foto /Grafico,pazzesca. Ciao Mad max
Caro Francesco,
Ho incominciato ad utilizzare bitcoin nel 2009 per curiosità informatica, e sempre in quel periodo mi sono interessato del tuo blog. Purtroppo ho fatto pochi investimenti ‘veri’ nel bitcoin, ho comprato un miner nel 2013 ed è tutt’ora il mio miglior investimento.
Sono pero` diventato un poco alla volta interessato anche alle altre criptovalute, e specie agli smart contracts di cui probabilmente avrai sentito parlare.
La puntata sul bitcoin mi ha fatto piacere anche se, a mio avviso, non vi sono stati veri approfondimenti sulle difficoltà che il bitcoin sta avendo ad evolvere come la diatriba sul limite di transazioni al secondo (non necessariamente una cattiva cosa). Il tuo ospite è stato pero` molto bravo a spiegare tutto cio` di cui si è parlato in parole semplici.
Tra le altre crypto currencies molto importanti si sta affermando Ethereum, che propone un’interessante piattaforma per sviluppare smart contracts. Menzionerei inoltre Litecoin, che sebbene sia sempre stato visto come una copia di bitcoin aumenta di molto la distribuzione dei nodi, ed ha un prezzo ‘abbastanza’ stabile.
MaidSafeCoin è una cryptovaluta che sostiene una rete p2p per applicazione e siti che mostra una tecnologia molto interessante, specie per l’anonimato e per l’impossibilità di essere censurati.
Steem è stata creata come una moneta per retribuire il blogging, sta avendo un certo successo nonostante un prezzo molto instabile e volto al ribasso. Steemit.com è il sito dove si viene retribuiti con questa criptomoneta per scrivere post. La stessa moneta puo` essere utilizzata anche da altri siti come blockchain per la retribuzione dei post.
Ve ne sono molte altre, io ho partecipato a volte all’incontro sulle criptomonete qui a Londra ed è un mondo molto vivace.
Ti vorrei consigliare pero` di non sottovalutare le banche, che oramai hanno completamente adottato la blockchain. Basti pensare alle centinaia di ricercatori che stanno trovando lavoro in questo ambito (banca centrale francese, ubs etc)
Grazie per il lavoro che fai,
Marco
Grazie a te ed a tuoi articoli passati mi sono informato, ma vuoi le poche competenze informatiche quanto le scarse basi finanziarie sono restato in stand-bye.. E senza passare per un complotti sta quando ho sentito che la grandi banche e personaggi di rilievo non lo condannavano.. Bè ho pensato che forse non è così inviolabile o sicuro per gli ingnoranti come me, scusate il mio scarso contributo al test 🙂
Faccio parte della categoria “non l’avete ancora fatto”, con l’intenzione di traslare verso la categoria “mani in pasta”.
Motivazione fino a questo momento: probabilmente una certa forma di pigrizia colpevole nei confronti dell’argomento, che richiede di sicuro un certo livello di impegno iniziale per poterne capire la trasversalità.
Penso che per poter essere sufficientemente efficace, l’innovazione portata da Bitcoin abbia necessità di raggiungere un adeguato livello di diffusione tra potenziali “utenti medi”. Se mi metto nei panni di uno di questi utenti medi, al momento non pienamente consapevole del concetto di criptovaluta, non mi viene particolarmente difficile riconoscere di avere un certo gap culturale da colmare: in primo luogo potrei vedere Bitcoin (e simili) come un puro strumento speculativo ad alto beta, con annessa fregatura quasi garantita nel caso decidessi di iniziare a giocarci non essendo un bravo trader; in più, anche se capissi solo vagamente qual è il concetto di fondo dietro alla tecnologia che fa funzionare Bitcoin, finirei piuttosto velocemente con il chiedermi se il protocollo alla base delle transazioni tra i diversi nodi della rete sia sufficientemente sicuro o se da un momento all’altro è matematico che arrivi il cattivissimo hacker di turno ad impossessarsi di tutti i miei cripto-averi. L’idea di non avere un supremo ente certificatore (Stato, mega banca centrale globale ecc…) che battezzi come assolutamente sicuro & approvato il nuovo modello di valuta non è poi molto confortante agli occhi dei più… e qui il gap culturale diventa ancora più importante – potrebbe essere più semplice far capire grossolanamente come viene gestita una base di dati in rete piuttosto che spiegare ad esempio quali possono potenzialmente essere gli effetti della riserva frazionaria bancaria sui TUOI soldi (concretissimi & fisicissimi tondini di metallo e fogli di carta) sul TUO conto corrente (non l’hai cointestato, quindi è proprio tuo) sulla TUA banca (Sicuramente Solidissima).
Potrebbe invece essere interessante se decidessi di approcciare Bitcoin non intendendolo come uno strumento speculativo ma come un modo alternativo agli esistenti per effettuare ad esempio pagamenti per piccoli acquisti online, ma qui allora mi chiederei (sempre da utente medio): quali vantaggi potrei effettivamente avere utilizzando una criptovaluta non troppo conosciuta rispetto ad un metodo più consolidato e diffuso/collaudato? Perché lo dovrei trovare più semplice o comodo?
Forse in questo momento è più facile che Bitcoin si diffonda tra chi riesca effettivamente a coglierne le potenzialità come strumento di investimento nel breve (dedicandoci tempo/dedizione ed avendo magari una certa sensibilità derivante da esperienze di trading) – vale uno dei ragionamenti da “utente medio” di prima – o da chi si chieda più a 360° cosa sia in fondo il denaro (motivo per cui personalmente tenderei, inizialmente, a traslare nella categoria “mani in pasta”), puntando invece ad ottenere vantaggi più nel medio-lungo periodo, o magari più semplicemente da chi vede motivi per essere incuriosito da questo tipo di innovazione.
Mi ricollego al commento di Stefano per chiedere quale dovrebbe essere un adeguato livello di diffusione tra potenziali “utenti medi” per avere una quotazione stabile sopra i 1000$. Complimenti Francesco: ottimo, interessante e istruttivo podcast. Come si possono acquistare i tuoi libri e con quale ordine consigli di leggerli?
Basta cliccare sull’immagine accantocon i due libri e si viene dirottati sullo shop del mio Blog. Io partirei proprio da quei due, prima Cosa è il Denaro. Poi A Scuola di Economia. Poi a vostra scelta. La Tragedia dell’Euro però è terminato. Forse lo pubblicherò in ebook.
Ciao Francesco,
solo per segnalarti che la nuova criptomoneta zcash ha superato il prezzo del bitcoin al terzo giorno. Passando da 0.7 btc a 2.4 già à 3 giorni dal lancio.
C’è moltissimo interesse per questa moneta che presenta (sulla carta) una sicurezza ed una anonimità maggiore, ed al tempo stesso non pone particolari limiti al numero di transazioni al secondo. In queste ultime settimane bitcoin ha sofferto di parecchie transazioni orfane e l’introduzione del nuovo protocollo 0.13.1 che deve ancora propagarsi tra i nodi. Si pensa che debba essere utilizzato dall’80% dei nodi per essere veramente un’inizio di soluzione.
Zcash sta spaccando e io mi sto mangiando i polsi perchè non ho incominciato a minare Ieri!
Pensa che io che stavo sul pezzo tutti i giorni, non riesco neanche a seguire gli sviluppi e non so minimamente cosa sta succedendo. Vedrò di contattare qualcuno per parlarne.
La bolla si è già sgonfiata. Ora zcash vale intorno ai 1.4 btc, cio`.
Dopo un po’ d’analisi ho capito che il prezzo iniziale sia il picco del future a 3500 btc sia il 2.4-2.8 è dovuto alla scelta del “soft start” degli sviluppatori.
Praticamente la retribuzione di ogni blocco (ad intervalli di 2.5 min) è partita da 0 zcash, ed arriverà a regime (12zcash/blocco) il 30 novembre, con un incremento lineare.
Quindi fino al 30 novembre il prezzo è da considerarsi molto poco significativo. Comunque ad oggi è l’unica superiore al prezzo del btc. Ed è già stata clonata facendone altri protocolli.
Sarebbe interessante facessi un altra puntata sulle crypto monete specie ora che bitcoin ha implementato il nuovo modello.
Ciao Marco, il tuo è un background IT o economico?Io non ho mai minato, proverò con questa ultima che avevi segnalato per pure esercizio anche se scrivi che è stata già clonata e quindi diventerà una delle tante altre ALT?Mi fa quasi pensare che l’aspetto tecnologico non sarà il fattore determinante per il successo di una rispetto a un’altra (bitcoin escluso).
Ciao Roberto,
ho un background scientifico, ho lavorato in vari ambiti sempre scientifici, ma ora faccio consulenza IT. Quindi sono appassionato alle monete virtuali anche per lavoro. Se sai muoverti con C++ potresti facilmente clonare le monete più importanti e divertirti semplicemente facendo un altcoin che ti faccia imparare un po’ di criptografia e p2p. Io purtroppo lavoro maggiormente con JS e a parte Lisk, non ho altri esempi dove posso realmente mettere mano. Mastico un po’ di C++ ma se hai guardato il codice di bitcoin, non è esattamente una tecnologia semplice (tra Boost, P2P e sicurezza ti conviene avere mutande di ghisa come direbbero i vecchi dalle mie parti)
Sono abbastanza d’accordo che gli AltCoin siano molto spesso dei tentativi abbastanza rudimentali di copiare il successo di Bitcoin, ma essendo i bitcoin una moneta crittografica è anche giusto che ognuno occupi nuovi spazi con altri algoritmi.
Le idee dietro il proof of stake oppure il delegated proof of stake sono geniali, per quanto possano non essere rivoluzionarie come il proof of work. Se scorri la classifica delle 20 cryptomonete con il capitale più alto troverai livelli di tecnologia molto elevato. (coinmarketcap.com) Considerando che sono le stesse tecnologie che usa Cisco per proteggersi dalla NSA americana dopo aver scoperto che l’NSA modificava i router per introdurre buchi utilizzabili per spionaggio.
Le stesse tecnologie dietro l’evoluzione del proof of work dallo SHA256 di bitcoin, allo Scrypt, al nuovo protocollo di Zcash. Se sei un ingeniere o un informatico molla l’università e comincia a fare cose serie tipo un Altcoin.. 😉
Per minare zcash ti sconsiglio vivamente di minare con Cpu, ho fatto dei test con un processore i5 e con una virtual machine con 4 processori e 16gb di ram e non si guadagna nulla.
Per capirci, l’i5 arrivava a 5 sol/s (unità di misura equivalente a tot H/s) per un totale di 40€ al mese, sicuramente con un po’ di tweek puoi fare meglio, ma siamo lontani dai tempi d’oro di bitcoin dove si facevano 400€ al giorno. Dovrei rifare i calcoli perchè sarà cambiato tutto nel frattempo.
Se vuoi minare per davvero, cerca di comprare o di assemblare una gpu mining rig. E` possibile che zcash per come è pensata la tecnologia resti stabile molto tempo…
Sulla tua domanda generale sulle monete che la spunteranno:
Bitcoiin è un prodotto abbastanza di nicchia per ora, la puntata di Francesco un pochino spiega il perchè, ma io penso che le monete che avranno successo sono quelle dove ci sono gli utilizzatori, dunque ApplePay/AndroidPay e le future monete dei social network etc diventeranno molto diffuse in futuro.
Il Bitcoin resta un baluardo di buon senso, soprattutto per chi vuole proteggere i propri capitali, come molte degli Altcoin che non riescono pero` ad avere stampa…
Il prezzo del Bitcoin oggi è determinato per minimo il 50% dai controlli di capitale cinesi. Sono i cinesi che pur di vendere yuen comprano case a caso in giro per il mondo (vedi Vancuver). Se guardi il volume di transazione degli exchanges si parla di 80% o più in Cina, e non è solo perchè i maggiori miner sono in cina (bitcoinwisdom.com)
Sull’economia: Ci provo, devo molto al vecchio blog di Francesco, che mi ha anche fatto conoscere il mitico Huerta de Soto.
in bocca al lupo a te con il miining.
Marco
Ciao Marco, buongiorno 🙂
il mio profilo, in generale sicuramente molto più easy del tuo e di quello di francesco, non è certamente tecnologico/ingegneristico/informatico.
Molto interessante il tuo ultimo intervento, questo podcast ha un valore formativo sempre più elevato.
Tornando appunto a quello che hai scritto e suggerito potrò condivederlo con degli amici “più smanettoni di me” anche loro ai primi passi in questa rivoluzione.
Infine i prossimi giorni avrò occasione di partecipare a un evento tra i quali relatori sarà presente l’amministrattore di una azienda che sta aumentando la propria rete clienti (potenziali utilizzatori?) e pertanto spero di riuscire a scavalcare la security per poterlo contattare.
Ti aggiornerò su questo ultima cosa nell’ipotesi in cui potessimo porci insieme con una consulenza per implementare zcash (o altra Alt che riterrai opportuno – anche se vedo positivo questa perchè appena uscita) nella App della citata azienda.
Un sorriso.
Rob
Buongiorno Marco, sull’inserto Plus 24 del Sole 24 Ore di Sabato ci sono due articoli: “Bitcoin, valuta ad alto rischio” e “Le banche si avvicinano alla blockchain”. Nel primo nonostante il titolo possa far pensare diversamente, l’approccio verso il btc non sembra negativo e viene fatto un riferimento allo yuan in linea con i tuoi precedenti commenti e a Zcash. Il secondo invece argomenta su alcune metodologie relative dall’utilizzo della blockchain. Se mi contatti su LinkedIn posso farteli leggere e specificarti a voce su quanto avevo scritto l’ultima volta. Rob
Ciao a tutti,
ho risentito ieri sera il podcastsul bitcoin, che conosco superficialmente da informatico ma senza avere le mai in pasta. Mi ha fatto venire la curiosità di capirne di più e lo farò nei prossimi giorni.
Una cosa però volevo dirvi riguardo alle possibilità di diffusione fra i giovani di cui si parlato nel podcast. I giovani si chiedono: ok, ma cosa posso comprare con questo bitcoin? Chi lo accetta? ci posso ricaricare lo smartphone? Posso comprare la musica che mi piace? (senza cambiarlo in euro, ovviamente.
Su questo argomento si è detto poco, anche perchè non c’era tempo credo, la puntata è stata molto lunga, ma credo valga la pena ritornarci sopra.
Grazie!
Marco.
Ciao Fancesco,
un’altra cosa di cui mi piacerebbe conoscere la tua opinione riguarda i vari circuiti di monete locali come il Sardex o lo Scec, che sicuramente conoscerai. Mi sembra che siano cose diverse rispetto al bitcoin, ma sono sempre un tentativo di introdurre un nuovo tipo di moneta per gli scambi fra individui.
Chissà, forse potrebbe essere lo spunto per una puntata del podcast.
In ogni caso, voglio dirti che secondo me ci hai azzeccato scegliendo il podcaast come forma di comunicazione. Io prima di ascoltare il tuo non avevo mai usato nessun podcast e devo riconoscere che è veramente una forma di comunicazione efficace e coinvolgente.
Io non lo ascolto in macchina perchè non mi serve la macchina per lavorare, ma la sera, dopo cena, mi metto davanti al camino con lo smartphone e le cuffiette e mi sparo una bella lezione di economia, quella vera!
Quelle sono le mie ore, quando tutti sonnecchiano sul divano, io studio, lo faccio da sempre, a volte devo ricordarmi di andare a dormire!
L’ho già messa in conto quella sulle monete complementari. E’ che inizialmente vorrei provare a introdurre ospiti diversi per ora e ancora non ho in mente con chi farla. Se avete qualcuno da suggerire fatelo pure. In quanto ad ascoltare podcast se ti piace ascoltarli così, tanto meglio, ma il mio suggerimento è sempre quello di provare a sfruttare anche tempo dedicato ad attività noiose e di routine per espandere l’ascolto a più programmi. Se non hai attività noiose e di routine un po’ come tutti, complimenti! Io ascolto anche quando vado a fare la spesa ad esempio. O mentre faccio una passeggiata senza compagnia.