IT036: Una prospettiva giovanile su banche e Fintech per capire l’evoluzione del settore finanziario

Con Paolo Savarino, studente della Bocconi, esploriamo temi rilevanti come la fiducia, l’affidabilità, la responsabilità finanziaria, l’allineamento di valori tra giovani e imprese, gettando uno sguardo a come la nuova generazione si rapporta ai servizi e alle offerte della nascente industria finanziaria tecnologica, con riferimento particolare ai pagamenti digitali, la consulenza dei roboadvisor e l’intelligenza artificiale.

L’ospite della puntata

Paolo Savarino, studente e rappresentante M.Sc Finance Bocconi, fondatore e presidente Bocconi Students for Fintech Evangelism

Altre puntate del podcast collegate ai temi trattati

IT035: La sfida del Fintech al tradizionale mondo bancario e finanziario

IT018: Il controllo totale delle élite sulla tua vita e i tuoi soldi dipende dalla libertà di usare il contante

Letture di approfondimento

Top 10 fintech startups vying to be your next bank, Zack Miller, articolo del 23 Maggio 2016, Acorn è la società Fintech che offre il servizio menzionato nel podcast di arrotondamento delle spese con la finalità di allocarne una parte su un conto investimento.

The Future of Digital Banking, articolo del 29/11/16 su medium.com e video su youtube (2m17s).

Silicon Valley Hedge Fund Takes On Wall Street With AI Trader, Bloomberg, 6/2/17

3 Podcast su Fintech che ho cominciato ad ascoltare

Breaking Banks

London Fintech Podcast

TradeStreaming Podcast

6 comments on “IT036: Una prospettiva giovanile su banche e Fintech per capire l’evoluzione del settore finanziario

  1. Jc ha detto:

    Mah questa volta non sono totalmente d’accordo con il tuo ospite. Non è vero che i robot non mentono , dipende da chi li programma. Dare fiducia a app e persone che non ci mettono la faccia è difficile . Per loro basterebbe seguire le logiche della teoria dei giochi e fregarti alla grande . L odio per le banche e solo legato all ignoranza e alla poca voglia di sbattersi per capire qualcosa. La nostra generazione è piena di idioti destinati all estinzione. E per questo che trovi sempre più gente che cerca di fare network marketing su cose che sono semplici scam. Comunque grazie per fare esistere questo podcast , lo adoro

    1. Francesco ha detto:

      JC perfettamente d’accordo, quello di Paolo è un punto di vista che riflette le idee di una certa generazione, io non vedo l’ora di avere un ospite che invece sui computer ne dice peste e corna 🙂 io ho fatto un accenno alla mia opinione: preferisco usare e affidarmi al mio cervello. Per il resto vedremo come supereranno il test della prossima crisi questi computer… per me vanno tutti a gambe all’aria e anche chi si è fidato di loro.

  2. dna ha detto:

    Le meraviglie della Fintech mi ricordano le magnifiche sorti e progressive del Sole socialista e dirigista.
    La Fintech è il cybercavallo di Troia della war on cash. Sa di gioventù, di futuro, di innovazione ed ipermodernita, fa fico. Ma è uno strumento subdolo contro la libertà, che diventerà arcaica ed obsoleta.

    1. Francesco ha detto:

      Ho cercato infatti di ricordarne i pericoli già in questa puntata. La normale evoluzione del denaro digitale fa il gioco dei controllori, dei manipolatori e dei pianificatori. Rimetterò l’accento su questo tema con la prossima puntata dedicata al bitcoin

  3. Luca ha detto:

    Premessa: sono un giovane di 25 anni, La seguo da più di 5 ed i Suoi libri sono veramente libri di testo sui quali studiare e dei “must read” per chi vuole capire come funzionano le cose nel mondo. Questo solo per dire che non vi è nulla di prevenuto, anzi.
    L’ospite di questa puntata, col dovuto rispetto, non mi sembra abbia il corretto background per contestualizzare il fintech e, soprattutto, il c.d. digital money.
    Quando sento dire “il robot advisor è divertente”, oppure che l’investimento dallo smartphone è un gioco, oppure che “non vogliamo stare in banca davanti al 50enne incravattato” (sei in Bocconi, pensi davvero che lavorerai con la tuta blu? O in maglietta come Mr. Facebook?) mi viene da sorridere amaramente. Perchè è la MIA generazione, che al posto di incazzarsi pensa ancora al divertimento. Vogliamo mettere il divertimento di pagare un caffè con lo smartphone (fornendo dati e dati personali a chi di dovere) piuttosto che tirare fuori una moneta da 1 euro? È come dire “wow gli ETF sono fantastici perchè dato che ho 5K € da investire pago poche fees”: peccato che poi gli ETF rischieranno seriamente di diventare illiquidi al prossimo crash come spiega perfettamente Stockman ed addio pure ai quei pochi euro!

    Ma il giovane sa che facebook ha preso licenza bancaria non per sport ma per fare scopa con la profilazione dei clienti vigente?
    Se Lei, Caro Francesco (mi perdoni la confidenza ma La stimo veramente tanto per il lavoro fatto negli anni), gli avesse chiesto dell’oro, la risposta sarebbe stata “una reliquia barbarica, cosa ci faccio? Non è divertente!”.

    Il problema, ed ora arrivo a conclusione di questo mio commento mattutino che segue l’ascolto del podcast (in leggero ritardo, mea culpa), è che NOI giovani amiamo la tecnologia ed è un bene (personalmente seguo le cryptos ma ad esempio mi interessa la blockchain e non il semplice prezzo del BTC, giusto per rendere l’idea) però roviniamo tutto non andando a studiare la storia (che notoriamente non è stata fatta dai robot).
    Basterebbe leggere la storia di Greenspan per capire cosa conta realmente: negli anni ’60 pro gold standard, poi da boss della FED ha compiuto disastri innumerevoli ed, ora, tornato tra gli umani, è pro gold standard. E non ha mai cambiato idea, solo che alla FED seguiva la moda dell’intrusione delle banche centrali nella vita di tutti. La moda, lo stesso motore che spinge NOI giovani ad abbracciare concetti che non comprendiamo pienamente e di cui non conosciamo la storia.

    Buon proseguimento e buon lavoro,
    Luca

    1. Francesco ha detto:

      Luca ti capisco, sai bene come la penso e su tante cose che hai appena scritto condivido e sottoscrivo. L’idea di chiedere dell’oro c’era ma poi la conversazione si era allungata anche troppo e nella seconda parte mi sono limitato a chiedere di bitcoin. Ci sarà certamente un’altra occasione. Come ho detto in chiusura della puntata 37, al di là dei contenuti condivisibili o meno, queste puntate servivano a presentare un po’ il mondo del fintech e a farci capire meglio il rapporto tra nuova generazione e questi argomenti. Paolo stesso ha ribadito il fatto che i giovani sono ovviamente tra di loro molto differenti, qua abbiamo parlato praticamente della crema, quella che studia nelle università e anche di alto livello. Figuriamoci cosa c’è sotto se ci si addentra altrove:) Sui roboadvisor la mia battuta l’ho anche fatta, vedremo come se la passeranno con la prossima crisi.

      Infine, invito aperto anche a te per fare una puntata insieme, se sei interessato contattami pure su facebook o linkedin.

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