L’idea oramai radicata è che la sola Unione monetaria europea sia di per sé instabile. O si torna indietro alle valute nazionali, ovvero alla sovranità monetaria, oppure è necessario avanzare a passo spedito verso l’Unione europea fiscale e politica. Vediamo cosa c’è di sbagliato in queste due posizioni e quale dovrebbe essere la posizione corretta di un buon cittadino ancor prima che di un buon economista (questi ultimi oramai merce sempre più rara, specie in Italia).
Risorse utili per approfondire
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Philipp Bagus, La Tragedia dell’Euro, USEMLAB (ancora una trentina di copie disponibili)
Gary North, Cosa è il Denaro, USEMLAB
Francesco Carbone, Prevedibile e Inevitabile, USEMLAB
Francesco Carbone, A Scuola di Economia, USEMLAB
Altre puntate del podcast collegate all’argomento
IT028: Le 3 questioni fondamentali legate al denaro
IT018: 7 clamorosi errori insegnati nei corsi di economia
IT002: Cosa è il Truffone (monetario, intellettuale e politico)
Ricordatevi sempre, specie di fronte a un sovranista nostrano No Euro, che l’unica Sovranità Monetaria di cui ha davvero senso parlare è quella individuale di poter scegliere e usare senza restrizioni, limiti, controlli, la moneta che si vuole!
15 comments on “IT031: La sovranità monetaria dei #noeuro vs l’unione politica e fiscale: due false soluzioni alla crisi europea”
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Claudio Messora a Byoblu intervista Marco Zanni a proposito della modifica di Basilea 3 onnero, il nuovo Basilea 4 http://www.byoblu.com/post/2017/02/02/la-germania-tenta-il-colpo-grosso-commissariare-litalia-entro-il-2017-marco-zanni.aspx
ci siamo.
Sono assolutamente d’accordo con Carbone: sovranità monetaria INDIVIDUALE, ovvero assoluta libertà monetaria. Il mercato farà il resto, sceglierà la moneta più utile.
Ottimo contributo ad inquadrare da lontano il truffone monetario…. e non solo quello
I effetti a molti sui social e nelle relazioni professionali quotidiane ho posto 2 domande cui nessuno al momento ha dato risposta (convincente da un punto di vista del modello economico, econometrico o altro), che sia la volta buona…eccole
1 – essendo Milano centro e Cinisello Balsamo 2 aree valutarie non omogeneee, doeveno adottare una diversa moneta e con quali conseguenze sulla libera circolazione di persone capitali prodotti e servizi?
2 – perche il Montenegro ha unilateralmente adottato l’Euro? Montenegro, dove l’euro non c’è ma tutti lo usano http://www.linkiesta.it/it/article/2013/12/29/montenegro-dove-leuro-non-ce-ma-tutti-lo-usano/18581/
Ora, che dopo la riunione di Malta di questa settimana l’Europa ha dato via libera anche alla discussione aperta di 2 valute in eurozona, voglio vedere cosa succederà sugli assets di chi li ha in un paese che per legge dovesse imporre un EURO lento …. immaginate… io saprei che fare
Ah France’.
PesCaracas!
Che Dio ti benedica nei secoli!
Il patriottismo è l’ultimo rifugio dei cialtroni….. Dio mio quanto è vero, dopo 2 secoli è più attuale che mai questa frase. Tutto vero Dott. Carbone, complimenti per il suo podcast! Purtroppo al peggio non c’è mai fine e possiamo aspettarci in tempi brevi, come lei giustamente ha voluto sottolineare, una grave perdita di libertà personale: temo che la seconda fazione, quella dei “sovranisti” capeggiati dalla scuola di Pescaracas, alla fine ed in un futuro non molto lontano, tra un paio di anni, prenderà il sopravvento. Non sono un sostenitore degli Stati Uniti d’Europa, almeno non più, visto che in passato ci ho creduto a questa folle utopia, prima di appassionarmi ai temi del libertarismo e della Scuola Austriaca, ma ritengo che l’Euro, in quanto unione monetaria rappresenti pur sempre il male minore. A questo punto bisogna pensare a come poterci proteggere e ragionare solo ed esclusivamente entro questi termini.
Carissimo Francesco, complimenti per l’esposizione. Dal punto di vista tecnico ineccepibile.
Chiaro e condivisibile. Ma è discorso per certi versi da Economista freddo e razionale.
Pur condividendo la tua analisi, infatti,
la ritengo UMANAMENTE e POLITICAMENTE inaccettabile.
Inaccettabile UMANAMENTE perché trasformare l’Europa in un’area valutaria ottimale significa cancellare a tavolino l’amore che ogni persona ha per la propria città, per il proprio paese, per le proprie tradizioni e per i propri familiari.
Imporre l’EURO per imporre la competizione tra stati, significa implicitamente imporre un modello che basa il suo funzionamento sul TRASFERIMENTO delle famiglie, alla ricerca della fiscalità migliore.
Tecnicamente ed economicamente nulla da dire.
Ma questo è un ragionamento da “economista benestante” che propone un modello concepito a tavolino (sulla pelle degli altri).
Modello applicabilissimo agli Stati Uniti, ma come fa un Greco a trasferirsi in Francia o in Germania se non ne conosce la lingua ? E un tedesco in Spagna ?
Dai, non scherziamo, com’è possibile mantenere economicamente un nucleo familiare dopo un trasloco in un luogo dove non ci si può capire ? Funziona solo per una piccolissima parte della popolazione che ha risorse economiche che lo permettono. Una proposta attuabile solo dalle élite o dai giovani in cerca di fortuna.
Ma un modello non deve funzionare solo con alcune persone. Altrimenti è una forzatura.
Da notare che Robert Mundell è canadese, luogo non certo costituito da paesi con tradizione e storia secolare come l’Italia.
Quale politico onesto (sempre che esistano, Alberto Forchielli ritieni di no) proporrebbe ai propri cittadini questo modello ?
Io lo ritengo improponibile.
Inoltre, non credo proprio che ALCIDE DE GASPERI quando ha messo le basi per un’Europa Unita sognava la libertà di trasloco per i cittadini di Borgo Valsugana.
Così come non credo mirasse alla cancellazione di storia e tradizioni di Pieve Tesino.
ma infatti, un sistema che funziona a differenza di quello corrente non costringe le persone ad andarsene!! la ricerca della fiscalità migliore è l’ultima spiaggia di un inferno fiscale arrivato alla fine dei propri giorni che può continuare a sopravvivere solo estendendo e imponendo temperature simile anche alle zone vicine.
l’idea dell’area valutaria ottimale è la solita fesseria dei soliti economisti. non esiste area valutaria ottimale, non dovrebbe neanche essere PENSATA! una valuta emerge nel mercato, fine della storia. la moneta è un mezzo di scambio, non un mezzo di gestione economica. qua il grossissimo errore degli economisti moderni, delle banche centrali, dei vari Mundell!! Se non si impone l’Euro ma si lascia un mercato libero del denaro, emerge comunque UNA valuta unica, due, tre al max (oro argento rame, ci mettiamo anche il BITCOIN? a me va benissimo). la competizione tra stati è solo uno stato naturale in un mondo pacifico che si fonda sul commercio che a sua volta si fonda sulla legge di Ricardo dei vantaggi comparati. scambiare conviene a TUTTI.
non ci facciamo confondere le idee! pensavo di essere stato chiaro e invece i fraintendimenti comunque vengono sempre fuori.
un saluto.
Carissimo Francesco, ti chiedo mille volte scusa con te e con i tuoi “lettori” per aver frainteso.
Ora tutto mi è veramente più chiaro.
Voto 10 per il podcast numero 31
che diventa 10 e lode con questa la tua risposta, della quale ti ringrazio.
Ciao Francesco, io personalmente non h sentito nel post che le famiglie dovessero muoversi ( credo che sia una proiezione de Marco. E se qualche famiglia dovessi sarà anche essa una libera scelta.
Comunque volevo dirti che il post e eccellente, pero troppo per una solo puntata. troppa informazione. Secondo me il post va diviso in 4 puntate belle approfondite.
Per un neofito in economia e impossibile seguirte, ed e un peccato !!
Grazie
Gabriel
Grazie del feedback. si forse hai ragione che è ancora troppo per una sola puntata e ulteriori approfondimenti sarebbero opportuni. Però è anche vero che ognuno ha la propria preparazione, per qualcuno quindi va bene così, per altri rimane difficile, per altri ancora potrebbe quasi essere banale. Quindi si cerca di offrire un percorso puntata dopo puntata in grado di soddisfare diversi livelli.
Ho fatto ascoltare la puntata a un mio amico. Non riusciva a capire come Carbone dasse per scontato alcuni argomenti tipo che era assurdo avere una moneta debole per un paese debole. Per lui sarebbe l’ideale che l’italia avesse la propria moneta svalutata cosi tutti gli altri paesi comprerebbero le merci e i servizi dall’Italia e questa è la strada da intraprendere.
Cosi ho capito che le spiegazioni che dà Carbone danno per scontate delle conoscienze base che venendo a mancare all’ascoltatore non “austriaco” gli impediscono di capire.
Suggerimento (se ne vale la pena): Per raggiungere un pubblico più ampio bisogna dare delle spiegazioni più complete facendo diversi esempi. Una puntata intera dedicata a spiegare cosa comporta avere una moneta svalutata e inflazionata per un paese.
Saluti Luca
“Non riusciva a capire come Carbone dasse per scontato alcuni argomenti tipo che era assurdo avere una moneta debole per un paese debole. ”
non l’ho dato per scontato! (ma la gente ascolta davvero o solo quel che gli pare sentire??), segue pronta dimostrazione per assurdo (reductio ad absurdum). rispiegata attraverso intelligente domanda a suo modo anche da alberto qua nei commenti (essendo Milano centro e Cinisello Balsamo 2 aree valutarie non omogeneee, devono adottare una diversa moneta e con quali conseguenze sulla libera circolazione di persone capitali prodotti e servizi?)
Forse mi sono espresso male. Non riesce a capire cosa ci sia di male ad avere una moneta debole che dal suo punto di vista è un vantaggio perchè permette di esportare più prodotti….Vuole sapere le motivazioni con degli esempi (cose anche elementari).
Forse avevo capito male anch’io cioè non mi sembrava positivo imporre una moneta debole a un paese debole, mi sembrava un suicidio.
Ciao Luca
Sono quanto meno perplesso da questo articolo:
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2017/02/bitcoin-articolo-da-stampare-e-imparare.html
Che ne pensate?
Grazie
una boiata da inizio a fine. 🙂 che la quantità di denaro debba aumentare per tenere passo all’aumento di beni e servizi, altrimenti aumenta di valore (e che male ci sarebbe!??), è una gran castronata. qualunque quantità di denaro è sufficiente a soddisfare le esigenze del mercato. mises dixit, e il concetto è stato anche ben spiegato anche da rothbard. vedrò di farci una puntata. grazie per lo spunto, è uno di quei miti che fanno davvero fatica a morire.